E’ nell’impulso dirompente a provare “ogni formula d'amore, di sofferenza, di follia” che si può forse trovare una delle chiavi per comprendere a fondo lo spirito dell’Ottocento.
Rimbaud, sì, e con lui gli altri spiriti ribelli che, con il loro oltrepassare i limiti in ogni campo, hanno dato voce alle passioni e ai contrasti di un’epoca e del suo nuovo modo di vivere che si affacciava alla storia.
Secolo di forti trasformazioni dal punto di vista sociale ed economico (ricordiamo, ad esempio, l’utilizzo del vapore per i mezzi di trasporto e poi l’invenzione del telefono e della fotografia , per citare solo alcune delle grandi novità), l’Ottocento è soprattutto lo scenario di un’esplosione di movimenti culturali che lasceranno il segno.
Anche le città assumono una fisionomia diversa, con l’illuminazione elettrica che fa scintillare le piazze, i viali e le vetrine dei primi grandi magazzini, lasciando tuttavia, nel grigiore del degrado e della disperazione, intere fasce di popolazione: storie d’infanzia negata, vite consumate dal lavoro nelle fabbriche appena nate, desiderio di riscatto.
E’ questa l’altra faccia della modernità urbana, opprimente e malinconica, a cui si contrappone l’evasione in luoghi immaginari (dal viaggio verso la luna, al capitombolo nella tana di un coniglio) e, nel reale, all’incontro con la sacralità della Natura, misteriosa e simbolica, dove i “suoni rispondono ai colori, i colori ai profumi”.
Un altro “maudit”, Baudelaire, e poi gli artisti che sentono il bisogno di abbandonare il mondo accademico per respirare, a pieni polmoni, la luce e fermare attimi irripetibili con sfumature e dissolvenze; e i grandi compositori che, invece, i sentimenti universali sanno dipingerli con la musica.
Il tempo è trascorso, ma quello che ci lascia l’Ottocento, per chi lo vuole cogliere, è la sete di vita vera, vissuta e fantastica, la voglia di sperimentare e il tormento dell’Infinito, che deve essere sempre lo stimolo ad ogni ricerca ed esperienza umana.
Susanna Servello
Ottocento
Il secolo romantico nasce come rivista nell’ottobre 2001.
Il primo numero va a ruba, c’è sempre stato un vuoto in Italia nelle pubblicazioni periodiche per quanto riguarda questo secolo fondamentale nella storia umana e soprattutto in quella europea, e la rivista lo riempie.
Caratteristica della rivista, che sarà in edicola per otto anni, e’ il suo taglio letterario divulgativo e la sua grafica raffinata, che enfatizza lo spirito che pervade il secolo e lo straordinario fiorire dell’arte in ogni sua espressione.
In questo sito, che riprende in forma digitale l’entusiasmante impresa editoriale interrotta, e’ possibile sfogliare un numero della rivista e scaricarne altri sette acquistandoli.
Nelle sezioni del menu troveranno invece spazio periodicamente temi nuovi e affascinanti.